giochi di manipolazione;
attività di pittura e disegno;
gioco di travasi;
lettura e animazione di racconti e favole;
gioco simbolico.
I vari momenti della giornata nel nido famiglia sono caratterizzati da ruotine delle azioni che aiuta i bimbi nello sviluppo, sentendosi ogni giorno più sicuri ed autonomi
accoglienza e gioco libero
spuntino
attività / nanna per i più piccoli
igiene personale
pranzo
igiene personale e cambio
nanna
uscita
2 giorni a settimana, alcune attività proposte avranno un approccio basico alla lingua spagnola (castellano). Le parole straniere verranno insegnate nell’ambito del gioco e attraverso la lettura e racconto di fiabe, offrendo ai bimbi l’opportunità di conoscere nuovi termini ed espressioni.
Baby Signs al Nido Famiglia
Baby Signs
Baby Signs è un programma di comunicazione gestuale (segnata) rivolta a neonati e bambini udenti molto piccoli (da 0 a 18-24 mesi), studiato per dar loro la possibilità di comunicare prima di aver imparato a parlare.
L’obiettivo del Programma Baby Signs è quello di permettere di comprendere il bisogno di comunicazione precocemente dei bambini fornendo loro i mezzi per farlo. Insegnando loro dei semplici segni i nostri piccoli potranno finalmente dirci tutto quello che passa nella loro testa colmando così il divario tra desiderio comunicativo e possibilità di produrre le prime paroline.
E’ interessante notare che prima ancora di essere in grado di parlare, possediamo un linguaggio e siamo in grado di comunicare con gli altri usando gesti, emissioni vocali e suggerimenti visivi.
Questa è la condizione in cui si trovano i bambini piccoli: hanno informazioni da esprimere, ma strumenti limitati per farlo. La lingua dei segni per bambini è un modo per poter comunicare con loro prima che sappiano parlare ovvero già all’età di 9 o 10 mesi. Per natura, i bambini, fin dai primi mesi di vita, cercano di comunicare i propri desideri, bisogni o pensieri. Nel tentativo di comunicare usano, tra le altre cose, le mani. La lingua dei segni fa leva su questa tendenza naturale.
Colma la lacuna tra il periodo in cui un bambino non sa comunicare con le parole e quello in cui riesce a farsi comprendere pienamente (3-4 anni). E’ una lingua-ponte.
Per chi applica questo metodo non occorre dedicare particolare tempo ai segni, basta inserirli nei naturali scambi che già si hanno col bambino. I segni ci aiutano a capire ed esprimerci, diminuendo la frustrazione dei piccoli, ma soprattutto ci aiutano ad essere un gruppo. Ci aiutano ad appartenere. Per questo motivo e per i vantaggi che questo metodo apporta, come qui di seguito specificato, sono lieta di offrire questa esperienza ai bimbi del mio Nido Famiglia.
I genitori non saranno tenuti a imparare i segni. Sarò lieta di approfondire l’argomento con chi lo desiderasse.
Nel frattempo elenco qui i vantaggi (dimostrati dalle ricerche effettuate su vasta popolazione) per i bambini che usano i segni:
cominciano a parlare prima o alla stessa età dei bambini che non li usano,
quando cominciano a parlare hanno un vocabolario più ampio,
crescendo sono più interessati alla lettura,
sono più bravi nella scrittura e nella lettura,
all’età di otto anni registrano un QI più elevato,
sono più sicuri di sé perché sono in grado di vedere appagate le loro necessità,
favorisce l’autocontrollo delle emozioni e dei comportamenti,
hanno genitori meno frustrati perché coinvolti in una relazione bidirezionale precoce linguistiche che saranno utili per tutta la vita,
sviluppano entrambi gli emisferi cerebrali a una velocità maggiore,
se provengono da famiglie bilingui, hanno tempi più rapidi di passaggio da una lingua all’altra,
la fase dei terribili due anni sarà molto più tollerabile per i genitori, perché gran parte dei comportamenti problematici di questo periodo derivano dall’incapacità del bambino di spiegare ciò di cui ha bisogno.